La conoscenza numerica (in inglese, "numeracy") è l’insieme delle capacità che consentono a un bambino di conoscere le quantità come... le sue tasche. Per svilupparla correttamente occorrono tre requisiti fondamentali: il subitizing, ovvero la capacità di riconoscere a colpo d'occhio le piccole quantità senza dover contare, la gnosia digitale e le abilità motorie fini. In questo approfondimento scopriamo come allenarle.
In questo episodio:
00:00 Introduzione
03:58 Che cos'è la conoscenza numerica
10:55 I prerequisiti: il subitizing
19:37 I prerequisiti: la gnosia digitale
26:11 I prerequisiti: le abilità motorie fini
Un conto è sapere che i numeri sono 1, 2, 3, 4,... e dunque sapere che se un numero viene dopo è più grande (4 è più grande di 3 perché viene dopo). Un altro conto è sapere cosa significano quei numeri, saperli immaginare e poterli manipolare nella mente. Questo livello più profondo è la cosiddetta conoscenza numerica: non solo sapere a memoria l'ordinamento dei numeri ma comprendere e padroneggiare i concetti matematici più semplici.
Secondo uno studio dal titolo The Foundations of Numeracy: Subitizing, Finger Gnosia, and Fine Motor Ability i prerequisiti fondamentali per la conoscenza numerica sono tre: il subitizing, la gnosia digitale e le abilità motorie fini.
Il subitizing è la capacità di riconoscere rapidamente le piccole quantità senza dover contare. Quando noi vediamo tre pallini sappiamo immediatamente, senza doverli contare, che sono tre. Normalmente possediamo questa capacità entro il quattro: qualunque cosa si presenti in quantità uguale o minore a quattro viene istantaneamente riconosciuta dalla nostra mente.
Ovviamente se le quantità sono disposte in maniera ordinata, come sulle carte da gioco, possiamo riconoscere a colpo d'occhio anche quantità superiori, ma se sono disordinate solitamente non avviene. E tuttavia non abbiamo bisogno di contare a uno a uno gli oggetti, perché il nostro cervello li raggruppa in piccole quantità. Così contiamo due, quattro, sei... Oppure tre, sei, nove... Può anche fare gruppi misti: ad esempio una quantità di sette oggetti disposti casualmente può essere riconosciuta rapidamente facendo, inconsciamente, tre più quattro.
Quando questa abilità non è allenata non si riesce a concepire adeguatamente le quantità. Si riconoscono le sequenze perché si contano, ma si fatica a manipolare le quantità. Questo aumenta la fatica di fare i conti e danneggia anche la rappresentazione mentale delle quantità: non si riesce a concepire, ad esempio, il 12 con un'entità (un insieme di 12 elementi) ma solo come il punto di arrivo di un conteggio che parte da uno e arriva a 12.
Un altro prerequisito fondamentale è la corretta rappresentazione mentale delle dita. Secondo gli autori dello studio, quando non vengono adeguatamente stimolate "le dita potrebbero essere il link mancante tra la rappresentazione preverbale dei numeri e le parole numero". In pratica prima di concepire le quantità come entità astratte le concepiamo con le dita, immaginando nella mente le nostre dita.
Questo è anche uno dei principali predittori delle prestazioni in matematica.
Oggi purtroppo i bambini fanno sempre meno esperienze con le dita. La diffusione dei device tecnologici ha impoverito l'allenamento delle dita, visto che sono controllati tendenzialmente solo con il pollice e l'indice della mano forte. E anche l'uso della plastica per i giocattoli ha impoverito l'esperienza di superfici diverse, ognuna con le sue caratteristiche e stimolazioni.
Il test che è stato eseguito dagli autori dello studio è anche un ottimo modo di allenare la rappresentazione mentale delle dita: provare a comporre una certa quantità con le dita in tutte le combinazioni che riusciamo, tenendo gli occhi chiusi.
I ricercatori hanno notato che deficit motori sono associati con disabilità matematiche, ovvero con gravi difficoltà matematiche. E che la capacità di un controllo fine delle dita è correlata con la capacità di eseguire calcoli complessi.
Se prima avevamo parlato della rappresentazione mentale delle dita, ora subentra la capacità di muoverle con precisione, un'altra abilità sempre meno allenata dai bambini nativi digitali.
Per allenarla si può accarezzare dolcemente il dito di un bambino che tiene gli occhi chiusi e chiedere qual è (un gioco che nelle nostre attività chiamiamo "Solletico alle dita") oppure tamburellare velocemente su un tavolo con tutte e dieci le dita, magari a ritmo di musica. Questo è anche uno dei motivi per cui chi sa suonare uno strumento musicale spesso va anche bene in matematica.
Link utili:
- M. Penner-Wilger et al. The Foundations of Numeracy: Subitizing, Finger Gnosia, and Fine Motor Ability, Proceedings of the Annual Meeting of the Cognitive Science Society, 29, 2007: https://escholarship.org/uc/item/8vb45554
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