L'istinto di giocare. Perché gli esseri umani giocano e quali abilità allenano

May 30, 2023

Tutti gli esseri umani, come molti altri animali, giocano. Eppure giocare ha apparentemente molti svantaggi: richiede energia e rende più vulnerabili ai predatori. Allora perché giochiamo? Come è già stato proposto oltre un secolo fa dal filosofo tedesco Karl Groos, il gioco è l’istinto di mettere in pratica gli altri istinti, di imparare a fare quello che le persone più grandi intorno a noi fanno. In questo episodio approfondiamo perché giochiamo e quali sono le condizioni affinché il gioco libero sia efficace.

 

In questo episodio:

00:00 Introduzione
03:53 La funzione evolutiva del gioco
14:59 L'istinto di mettere in pratica gli altri istinti
35:03 L'importanza dell'ambiente

 

Nella sua newsletter Peter Gray ha parlato di quello che definisce "probabilmente il più grande teorico del gioco di cui non avete mai sentito parlare", ovvero Karl Groos. Groos è un filosofo tedesco che ha pubblicato le sue opere principali alla fine dell'Ottocento. Partendo dalle scoperte di Darwin, si era posto delle domande sulla teoria del gioco ed era arrivato a conclusioni che hanno gettato le basi per lo sviluppo della psicologia dell'apprendimento.

Groos ha notato che il gioco è una categoria di comportamento comune a tutti i mammiferi. Dunque si è chiesto perché la selezione naturale abbia favorito individui che svolgono un'attività così apparentemente insensata.

A quei tempi (e spesso ancora oggi) il gioco era visto come una perdita di tempo, da interrompere quando bisogna dedicarsi ad attività più serie. L'intuizione di Groos è stata questa: l'evoluzione non può aver premiato un'attività inutile, che oltretutto richiede energia, a volte mette in pericolo e rende più vulnerabili ai predatori. Insomma, il gioco deve avere una funzione oppure l'evoluzione avrebbe selezionato gli individui che giocano meno o non giocano.

 

Ai tempi di Groos esisteva una distinzione rigida tra i comportamenti istintivi e quelli appresi. Groos (insieme a James Mark Baldwin e William James) ha smentito questa convinzione: i mammiferi nascono con un grande repertorio di istinti, ma sono poi largamente influenzati dalle esperienze che hanno nel mondo. Per questo i mammiferi devono imparare a usare i propri istinti. Inoltre, più sono intelligenti più devono imparare a usarli.

Il gioco diventa l'istinto di mettere in pratica gli altri istinti, per poi imparare a usarli.

Gli esseri umani sentono il bisogno di giocare perché possano "sopperire all'insufficiente bagaglio di istinti con cui nascono con l'esperienza individuale", scrive Groos nel 1898.

Questa visione spiega molte cose. Ad esempio perché i bambini sentono di più la necessità di giocare rispetto agli adulti e agli anziani: perché hanno di più da imparare. O perché i carnivori giocano mediamente più degli erbivori: perché i predatori devono padroneggiare abilità di vaste rispetto alle prede.

 

Siccome chi gioca si adatta all'ambiente, il passo necessario è chiedersi a quale ambiente si stanno adattando. I bambini sono portati a imitare i più grandi (bambini, ragazzi e adulti): è osservando chi gli sta intorno che capiscono quali istinti è importante sperimentare per adattarsi a quell'ambiente.

Se, ad esempio, un bambino cresce in un ambiente nel quale nessuno scrive non sentirà l'istinto di sperimentare quell'abilità nel gioco. 

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