Come è nata Biella Cresce e come opera sul territorio

Oct 22, 2021
 

Spesso negli incontri formativi, soprattutto dal vivo, raccontiamo la storia di come è nata Biella Cresce. Lo facciamo per condividere qualcosa di noi e per sentirci ancora più uniti. Perché in fondo l'obiettivo per cui siamo nati ci accomuna tutti: crescere insieme una generazione migliore.

In questo episodio vi raccontiamo la nostra storia. Che poi è soprattutto la vostra storia. Ripercorriamo insieme le tappe più importanti dell'associazione, condividendo difficoltà e gioie.

Buona lettura. 

 

Nel 2015 i nostri fondatori Valeria Rosso e Rodolfo Cavaliere, che condividono un passato da pallavolisti professionisti, hanno organizzato il primo camp estivo nel Biellese. Ne avevano già svolti altri in precedenza con le stesse caratteristiche. Partecipavano soprattutto ragazze di 11 anni che avevano alcune difficoltà ad avere fiducia in sé stesse. Il camp si chiamava Biella Cresce... con il volley, ma attraverso la pallavolo l'obiettivo era aiutare un gruppo di ragazzi a costruire il loro modello di successo.

Durante questo camp, in un momento di pausa, è emerso che tutte le ragazze avevano problemi in matematica. A quei tempi Valeria e Rodolfo non avevano alcuna conoscenza in questo campo, ma la voglia di aiutare le ragazze li ha portati a ricercare e studiare. Quella notte hanno scoperto che esiste una correlazione, osservata dalla scienza, tra difficoltà in matematica e bassa autostima. Così dal giorno dopo nel camp hanno inserito dei giochi matematici.

 

Rubabandiera.

Un esempio è rubabandiera, uno dei giochi più diffusi. Abbiamo diviso i bambini in due file con Rodolfo in mezzo a tenere la bandierina. Invece di chiamare un numero, ha iniziato a chiamare delle piccole operazioni: non "6" ma "3+3", ad esempio.

Addizioni e sottrazioni non creavano problemi, ma già con le moltiplicazioni sono cominciate le prime difficoltà. Quando si verificavano, però, i compagni di squadra si aiutavano e raggiungevano insieme la soluzione. E soprattutto si divertivano tantissimo. 

Nel corso dei giorni hanno aggiunto divisioni, elevamenti a potenza, radici quadrate e perfino classi modulo-resto. Quando le ragazze non sapevano qualcosa, chiedevano. Diciamolo meglio: ci chiedevano spontaneamente, durante un momento di divertimento, come si calcolano le classi modulo-resto. E si divertivano.

A mano a mano che passavano i giorni padroneggiavano sempre di più le operazioni e cominciavano ad annoiarsi. Così l'ultimo giorno Rodolfo si è piazzato non all'inizio delle due file, ma al centro. Ha spalancato le braccia, che si trovavano così a indicare le due ragazze al centro delle loro file, e ha detto: "Zero". Sono partite. Poi ha detto: "Più due", poi: "Meno tre". Insomma, rapidamente hanno iniziato a padroneggiare i numeri negativi. 

Ma la cosa più sorprendente è che alla fine del camp le ragazze hanno cominciato a dire che la matematica era bella.

 

L'incontro con Daniela Lucangeli.

In questo camp avevamo raccolto un gran numero di filmati. Così abbiamo deciso di inviarli ad alcuni dei ricercatori di cui Rodlfo e Valeria avevano letto gli studi durante quella notte insonne. Una di loro, Daniela Lucangeli, oggi vice presidentessa Iarld (International Academy for Research in Learning Disabilities), presidentessa Cnis (Associazione per il Coordinamento Nazionale degli Insegnanti Specializzati) e direttrice scientifica di Polo Apprendimento, ha risposto.

Valeria e Rodolfo erano molto emozionati per questa risposta, ma anche un po' intimoriti perché ai tempi non avevano competenze in materia al di fuori delle ricerche personali durante il camp. Così Rodolfo ha raggiunto il luogo dell'appuntamento, l'Università di Padova. Daniela Lucangeli è stata molto dolce e lo ha accolto in modo caloroso. Hanno parlato a lungo e hanno scoperto che molte delle cose che i nostri fondatori sapevano dalla loro esperienza di atleti erano applicabili anche all'insegnamento della matematica, perché movimento e matematica sono entrambi apprese attraverso il dominio visuo-spaziale.

Alla fine Daniela Lucangeli ha detto: "Purtroppo io non ho il tempo di imparare quello che voi sapete sull'apprendimento motorio, quindi voi dovete imparare quello che so io sull'apprendimento della matematica".

Rodolfo è rimasto spiazzato, perché si sentiva piccolissimo rispetto alla caratura di una delle più autorevoli ricercatrici al mondo. Ma è comunque riuscito a chiedere qual era il primo passo. E il primo passo era iscriversi al corso CNIS in "Psicologia dell'apprendimento della matematica" che si teneva tre mesi più tardi, a gennaio, a Nevegal in provincia di Belluno. Sia Rodolfo che Valeria si sono iscritti.

 

Nevegal e l'apertura di un Polo Apprendimento.

Durante questo corso di sei giorni la figlia di Valeria e Rodolfo, Isabella, aveva meno di un mese. È stato un momento bellissimo dove la loro gioia personale di essere genitori si è intrecciata con le conoscenze che stavano acquisendo.

Prima sono stati inondati di numeri preoccupanti sulle difficoltà di apprendimento e le scarse stimolazioni che i bambini ricevono. Ma poi hanno imparato che attraverso un percorso di potenziamento degli apprendimenti la maggior parte dei bambini con difficoltà possono recuperare. E questo gli ha dato grande speranza.

Finito il corso sono tornati da Daniela Lucangeli e le hanno chiesto qual era il secondo passo. Anche questa volta la risposta è stata spiazzante: "Dovete aprire un Polo Apprendimento in Piemonte perché non ce ne sono".

Lo hanno fatto, avviando anche una collaborazione con l'università di Città Studi Biella dove abbiamo la nostra sede. Polo Apprendimento è una realtà fantastica che aiuta tanti bambini a recuperare dalle loro difficoltà di apprendimento. Ma opera soprattutto con potenziamenti individuali privati: le famiglie che vengono a conoscenza di questo servizio portano i loro figli in questi centri, diffusi in tutta Italia. Quindi il numero di bambini che si possono aiutare, per quanto grande, è giocoforza limitato.

Bellissimo, ma non era quello che Biella Cresce voleva diventare.  

 

Un progetto territoriale.

Durante una colazione, Valeria e Rodolfo decidono di provare a convincere alcune aziende del territorio a investire per aiutare i bambini. L'idea, forse dovuta anche alla loro esperienza di pallavolisti, era applicare il modello delle società sportive che raccolgono soldi dalle aziende (e dagli abbonati) per impostare la stagione. Solo che invece di una stagione era il primo progetto in Italia ad applicare i potenziamenti cognitivi su scala territoriale, anziché nell'uno a uno.

I nostri fondatori sono riusciti a trasmettere l'urgenza di agire e la passione di voler sostenere la crescita di una generazione migliore. In sei mesi avevano raccolto abbastanza fondi da far partire il progetto. 

Era un progetto solo in parte sperimentale, perché la scienza aveva già ampiamente dimostrato l'efficacia dei potenziamenti degli apprendimenti sia sui bambini in difficoltà che sugli altri. La scommessa era solamente legata alla dimensione territoriale: vedere come si può cambiare il futuro di un intero territorio fornendo la migliore educazione possibile, perché basata sulle più recenti conoscenze scientifiche.

Molte delle caratteristiche di Biella Cresce sono nate in quei mesi di confronti con alcuni degli imprenditori e dirigenti più illuminati del Biellese, che ci hanno spinto a costruire un progetto sostenibile e di ampio respiro, che prestasse attenzione sia alle situazioni di difficoltà sia a quelle di eccellenza.

La prima scelta vincente è stata operare in accordo con le scuole, dove abbiamo trovato un'accoglienza bellissima e terreno fertile per discutere e crescere insieme. Così abbiamo avviato dei percorsi nei quali Valeria e Rodolfo eseguivano 20 potenziamenti matematici basati su attività giocose in alcune classi seconde primaria, in accordo con le insegnanti.

Quel primo anno è stata una scoperta continua. Ci siamo commossi molte volte nel vedere la faccia rabbuiata di un bambino alle prese con un esercizio che non è mai riuscito a risolvere trasformarsi in gioia pura nel momento in cui arrivava alla soluzione.

Sorprendenti sono stati anche i risultati. Nei primi test Ac-Mt (test scientifici di riferimento per fotografare le competenze di un bambino e poi monitorarne l'evoluzione nel tempo) abbiamo scoperto che le prestazioni matematiche dei bambini che seguivamo si situavano mediamente intorno al 65° percentile, dunque una situazione nella norma. Al termine del percorso le prestazioni medie erano passate all'82° percentile. E parliamo di prestazioni medie, di classe.

Abbiamo raccontato questi risultati nella nostra prima conferenza stampa ed è stato un altro momento emozionante che non dimenticheremo. Tutti hanno compreso e condiviso la nostra emozione: sapevamo che questo percorso funzionava, ma vedere i dati e ricordarsi i volti dei bambini che avevamo aiutato è stato fantastico.

 

La vostra storia.

Da questi primi risultati sono nate una serie di attività collaterali che hanno fatto crescere l'associazione fino a quella che conoscete oggi. Nei primi tre anni sono stati 700 gli insegnanti che hanno partecipato ai nostri eventi formativi. E questi insegnanti hanno applicato le nuove conoscenze acquisite su oltre 3 mila bambini, ovvero un quarto dei bambini tra 0 e 9 anni nel Biellese secondo i dati Istat.

Ecco perché questa storia è la vostra storia. Biella Cresce l'avete costruita voi ogni volta che ci telefonavate perché un bambino aveva una difficoltà e poi ci raccontavate la sua gioia quando ha avuto successo. L'avete fatta voi genitori che avete frequentato i nostri corsi e poi avete provato un approccio educativo diverso con i vostri bimbi, magari giocando con loro mentre stendete i panni o mentre cucinate. L'avete fatta voi quando abbiamo costruito un gruppo chiuso su Facebook con sia insegnanti che genitori, due mondi che spesso sono in opposizione e noi abbiamo aiutato a unire per formare un'alleanza a sostegno della crescita dei bambini.

Abbiamo incontrato per la strada anche altre persone che hanno reso il nostro home team sempre più grande: Lisa, Elisa, Benedetta, Daniela, Barbara, Giuseppe, Cristina, Claudia, Martina, Katia, Maria Laura e Matteo, oltre al presidente Lorenzo e sua moglie Marisa (i loro riferimenti li trovate nella pagina Chi siamo). 

Lisa, Elisa e Benedetta hanno intrapreso un percorso formativo che le hanno portate ad avere le stesse competenze di Valeria e Rodolfo. Dal secondo anno queste nuove tutor hanno affiancato i nostri fondatori nei potenziamenti in classe e nel terzo hanno iniziato a eseguirli in autonomia ottenendo gli stessi risultati, ma su molti più bambini. 

Questo nuovo successo ha dimostrato che l'approccio si può trasmettere ad altre persone. 

 

Le nuove frontiere di Biella Cresce.

Dall'anno scorso abbiamo avviato un progetto speciale con un gruppo di insegnanti che avevano completato i nostri corsi di formazione e volevano approfondire ancora il nostro approccio. Così abbiamo messo a loro disposizione i nostri tutor per avviarli ad applicare in autonomia nelle loro classi lo stesso percorso di 20 potenziamenti basati sul gioco.

Grazie a questa formazione, gli insegnanti acquisiscono anche le competenze per eseguire i test Ac-Mt e misurare scientificamente l'impatto della loro didattica. I risultati continuano a essere ottimi.

In questi anni abbiamo aggiunto sempre più tasselli, come il corso sull'apprendimento fonologico (che affiancava quello sull'apprendimento matematico), o i laboratori dal vivo che abbiamo portato nel resto del Piemonte, in Lombardia, in Toscana e in Emilia Romagna.  

La nostra squadra è cresciuta con persone come Giuseppe Paschetto che ci ha consentito di rivolgerci anche a fasce di età superiori, o Claudia Ottella che ci ha aiutato a sviluppare il filone dell'outdoor education. Nel 2020 è stata proprio l'outdoor education il tema del nostro primo grande evento digitale, seguito in diretta da 5.300 persone (a quanto ne sappiamo un record tra i webinar professionali in Italia).

La nostra squadra è cresciuta anche, anzi soprattutto, grazie ai nuovi soci. Essere un'associazione significa condividere una missione e molte delle cose che abbiamo fatto sono nate proprio dalla spinta dei nostri soci che ci hanno chiesto di approfondire alcuni temi (come l'outdoor education durante il primo lockdown, ad esempio).

 

Una grande alleanza educativa.

Nelle sue conferenze e nei suoi libri Daniela Lucangeli parla spesso di alleanza educativa. Si tratta di quell'alleanza che si dovrebbe sempre instaurare con il bambino durante le attività didattiche: siamo insieme, impariamo insieme, risolviamo i problemi insieme (non sei tu bambino che impari e io adulto che ti giudico). Noi abbiamo cercato di allargare ancora questa alleanza a tutti gli adulti che stanno vicino ai più piccoli: educatori, insegnanti, genitori, nonni, allenatori e altri ancora. Tutti nella stessa squadra per crescere insieme una generazione migliore.

Biella Cresce è cominciata con un piccolo gruppo di ragazzine che hanno detto di sentirsi male quando fanno matematica. In pochi anni siamo diventati una squadra grandissima. Mai avremmo sognato di poter diventare così tanti a lavorare insieme per un futuro migliore. 

Lo abbiamo fatto grazie ai soci che sono entrati nella squadra strada facendo. Grazie ai nostri meravigliosi sponsor: Reda, bonprix, Vitale Barberis Canonico, Banca Patrimoni Sella, Biella Scarpe ConTé e Fondazione Zegna. Grazie alle collaborazioni con Città Studi Biella e con la European Medical Association. Grazie al rapporto costante con Polo Apprendimento e con tanti altri scienziati, ricercatori e professionisti.

La vostra storia continua. Scriviamo insieme le prossime pagine.

 

L'approfondimento del giovedì è gratuito anche grazie al sostegno dei nostri soci. Siamo felici che lo sia, perché contribuisce a crescere insieme una generazione migliore. ❤︎ Aiutaci a diffondere la buona educazione diventando socio anche tu.

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