Il senso delle cose. L'importanza di dare degli obiettivi pratici agli esercizi

Feb 10, 2023

Spesso assegniamo degli esercizi il cui unico scopo è verificarne la correttezza. Accade a scuola, nello sport e perfino sul lavoro. Eppure noi funzioniamo meglio quando comprendiamo il senso delle cose che dobbiamo fare.

In questo approfondimento vediamo come può cambiare il modo in cui gli studenti (e più in generale le persone) approcciano un esercizio quando hanno un obiettivo pratico per svolgerlo.

 

 

In questo episodio:

00:00 Introduzione
03:30 Perché cercare un senso
12.15 Dare uno scopo agli esercizi
31:41 Il senso delle frasi da completare 

 

Perché cercare un senso

Una delle domande che ci è arrivata è: quanto tempo è giusto dedicare al dettato durante le attività scolastiche? Ovviamente è difficile dare una risposta precisa. Allora per rispondere al meglio dobbiamo fare un piccolo viaggio all'interno del nostri sistemi di interpretazione della realtà.

L'esperto di comunicazione Simon Sinek nel suo libro Partire dal perché, ha invitato a mettere il nostro focus sul perché facciamo le cose. È un libro molto citato nei contesti legati alla comunicazione, ma è valido non solo in questo ambito. È anche un invito a mettere al centro del nostro agire i nostri perché e troviamo le nostre motivazioni profonde.

Applicato all'apprendimento, è un invito a capire per prima cosa perché è importante imparare quell'argomento o quell'abilità.

Lo psicologo Viktor Frankl nel libro L'uomo in cerca di senso parla dell'importanza del significato che diamo alla nostra vita per la nostra autorealizzazione. E sottolinea anche l'importanza del significato che diamo alle piccole cose, aggiungendo che possiamo sceglierlo: diventare protagonisti della nostra vita passa dal significato che scegliamo.

 

Dare uno scopo agli esercizi

Spesso le attività sono concepite come delle semplici esercitazioni. Richiedono cioè di disconnetterci dal senso di quello che stiamo facendo e dalla sua attività, per concentrarci sul ripetere un esercizio finché non ci "viene bene".

Nello sport, ad esempio, spesso si segmenta un gesto e lo si ripete, perdendo il senso del gesto (come avevamo raccontato nell'approfondimento #20 Ripetere senza ripetere). Invece è importante allenare un gesto che si avvicini il più possibile a quello che compie durante la prestazione sportiva (in una partita, ad esempio), in modo che quell'allenamento abbia un senso e non sia una ripetizione fine a sé stessa.

Nell'apprendimento vale lo stesso: è importante che le attività abbiano uno scopo. Prendiamo la scrittura, ad esempio. Quando un alunno scrive un testo è importante che quel testo serva a qualcosa, a trasmettere un messaggio a qualcuno o serva da appunto per essere riletto in futuro. Se il testo scritto è solo un esercizio che l'insegnante controllerà per dire se è corretto o no, allora la motivazione sarà estremamente bassa.

 

Uno degli scopi della scrittura (o della ripetizione a mente) è ricordare qualcosa: ripetiamo per memorizzare qualcosa e scriviamo un appunto per poterlo rileggere in futuro. Anche questo è uno scopo che mi muove a migliorare le mie capacità.

Quando recuperiamo il senso delle cose i tempi si dilatano: possiamo evitare di fare tante piccole cose e unirle in macro-attività con uno scopo. Ad esempio, il dettato scompare come attività fine a sé stesse e diventa parte di altre attività per cui è importante scrivere un testo dettato dall'insegnante, magari perché la descrizione di quella attività non è presente sul libro e mi servirà leggerla a casa per poterla eseguire. Vale lo stesso per le attività di copiatura: se invece di copiare un testo come esercizio copio il testo di un problema dalla lavagna l'attività non cambia, ma sono più motivato a farlo perché so a cosa mi serve.

Scrivere le parole pronunciate da altri o ricopiare sono attività normali, esistono nella vita reale e dunque possono essere inserite in compiti all'interno dei quali hanno una funzione concreta.

Quando organizziamo l'attività del mercatino nelle classi seconde primaria spingiamo gli alunni a fare moltissime addizioni, sottrazioni e altre attività legate alla matematica, ma tutte hanno una funzione precisa: servono a comprare degli oggetti. Una funzione che per quanto ricreata in un gioco è molto simile a qualcosa che succede nella vita reale, la sensazione che servirà in futuro è chiara: è un'attività che ha un senso, un obiettivo preciso.

 

Il senso delle frasi da completare 

Quando nei libri ci sono i classici esercizi con frasi da completare spesso si perde il senso. Si aumenta la rapidità con cui vengono svolti gli esercizi, ma non si ricrea un contesto reale perché quando l'alunno dovrà usare ciò che ha imparato lo farà scrivendo una frase completa.

Questo non significa che non siano mai da usare, perché consentono di padroneggiare velocemente un certo argomento. Ma ogni volta che è possibile andrebbe tolta la "meccanicità" di questo esercizio chiedendo di scrivere delle frasi complete. Saranno sicuramente meno, ma sarà un'attività molto più significativa.

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